SAIt Sezione Calabria
 
25 Maggio – Metodologia e Cultura

“Metodologia e Cultura “
Prof Francesco Inzodda . Già ordinario  di Pedagogia Sperimentale.  Università di  Messina
“Considerazioni didattiche”   Prof.  Nicola Catalano Dirigente Tecnico
Planetario Provinciale Pitagora
Venerdì 25 Maggio ore 17.00
Si conclude  a due voci il ciclo di incontri su:
"L’immagine dell’Astronomia nei diversi contesti disciplinari"
Nella prima parte il prof.  Inzodda tratterà del legame solidissimo e della stretta collaborazione  tra i concetti di metodologia e cultura. La cultura si è sempre distinta per le strutture metodologiche, che costituiscono il suo fondamento. La cultura, attraverso migliaia di anni, ha dovuto affrontare situazioni problematiche molto complesse per la società e per l’uomo. L’analisi delle sfide che provengono dalla natura e dalla interazione sociale, e a cui l’uomo risponde con la ragione e con tutte le sue forze fisiche e psichiche, testimonia che le procedure ideate dall’umanità, con la fatica e con il lavoro, al fine di risolvere i problemi, sono state lentamente inserite nella memoria collettiva, per essere conservate e tramandate. Tante soluzioni metodologiche si sono, purtroppo, perse perché la storia dell’uomo è piena di contrasti e dissensi, di lotte e distruzioni. Da questi avvenimenti bisogna imparare che il processo culturale può andare avanti e progredire, se la trasmissione è continua, e se le scoperte e le invenzioni divengono patrimonio comune nella biblioteca dell’uomo, in modo da consolidarsi e strutturarsi. La scuola è un elemento centrale di questa attività. La scuola, in tutte le sue manifestazioni, non può non analizzare in profondità gli atti culturali e quelli metodologici, in modo che i giovani possano strutturare la loro personalità, favorendo così la crescita sociale e quella individuale, in un contesto in cui l’uguaglianza sociale sia una guida ed un stimolo per tutti. Nelle sue conclusioni il prof Nicola Catalano ribadirà che l’azione didattica deve favorire il processo formativo mediante l’integrazione interna tra le discipline, superando l’eccessiva segmentazione e l’integrazione esterna, nel coordinamento delle diverse proposte formative, anche provenienti dal territorio, funzionali al successo formativo; l’allievo vive molteplici realtà formative, spesso sono talmente isolate da non percepirne le connessioni; alcune esperienze sono gratificanti altre deludenti: l’integrazione facilita l’apprendimento nelle situazioni meno felici.
L’insegnante deve anche pianificare e gestire in modo funzionale le attività, i tempi, gli spazi e le risorse a disposizione; lo studente apprende anche dall’organizzazione ed è la proposta didattica che deve sollecitare il transfer delle conoscenze e delle competenze, facilitando la loro traslazione da un sistema a un altro.