Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo
Prof. Flavio Fusi Pecci
Venerdì 20 Maggio ore 21.00
Per oltre quattro secoli dopo Galileo lo studio dell’Astronomia è stato rivolto verso la scoperta delle grandi dimensioni dello spazio. Oggi studiamo la cosmologia anche guardando verso l’infinitamente piccolo. Il prof Flavio Fusi Pecci, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Bologna,cercherà di spiegare al pubblico che una relazione profonda collega gli oggetti ed i fenomeni dell’universo su grande scala ai costituenti fondamentali della materia. Si tratta in fondo della relazione fra le cose e i “semi delle cose” di cui parla Lucrezio. Questo legame è un filo conduttore potente che ha guidato l’esplorazione del mondo fisico con alterne fortune.
Oggi, alla frontiera della ricerca moderna ci sono i collegamenti fra la fisica delle particelle elementari e la struttura a grande scala dell’universo, dagli istanti iniziali dopo il Big Bang alle strutture che dominano l’universo che osserviamo, stelle, galassie, ammassi di galassie. superammassi etc.
In questo contesto, anche il Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra può essere visto come un grandioso e potente “telescopio” che scruta l’universo primordiale. Al di là delle battute, utilizzate anche per fare “marketing”, l’eventuale rivelazione del cosiddetto “bosone di Higgs” (che sarebbe responsabile del conferimento della massa alle particelle, detto anche “la particella di Dio” ) sarebbe un grande passo anche per lo studio della cosmologia. Dirà il relatore che Cosmologia ed astro particelle sono i due estremi che si toccano.