Stilo, comune della Calabria (prov. Reggio Calabria), sul versante ionico delle Serre, a 400 m d’alt., in posizione dominante la media valle della fiumara Stilaro; 78,49 km²; 3.023 ab. (Stilesi). Produzione di cereali, foraggi (bestiame), olio, vino; legname. Sorgente idrominerale. Giacimenti di ferro e piombo; estrazione del marmo. Patria di Tommaso Campanella. — Sulla costa, a 10 km circa dall’abitato, il promontorio di punta Stilo.

Di antica origine (forse il VIIsec.), fu nel medioevo importante centro culturale per merito dei locali monasteri e godette di ampi privilegi in epoca angioina e aragonese. Subì tuttavia più volte devastazioni per le scorrerie dei pirati musulmani e per i movimenti tellurici. Nel luglio del 982, nei suoi pressi, gli Arabi di Sicilia inflissero una durissima sconfitta all’imperatore Ottone II.

Un tempo centro di eremi e monasteri basiliani, poi città di demanio regio dei Normanni, fu distrutta da un terremoto nel 1783 ma conserva ancora due tra i più notevoli esempi di architettura basiliana. La Cattolica (X sec.) rivela fonti bizantine sia nella struttura (croce greca inscritta, con cinque cupole a tamburo e absidi semicilindriche) sia nella raffinata policromia dei paramenti murari; caratteri bizantini ha anche, pur nell’impianto basilicale, San Giovanni Vecchio, che sorge nei pressi di Stilo, sulla riva sinistra dello Stilaro e risale all’ultimo decennio dell’XIsec. Sulle pendici dirupate e boscose del monte Consolino, coronato dalle rovine di un castello tardomedievale, numerose grotte abitate un tempo da eremiti basiliani; inoltre, nel territorio, la Ferdinandea.